Le norme in materia di circolazione stradale stabiliscono che ogni veicolo a motore deve essere munito di targa; secondo quanto disposto dall’articolo 100 del Codice della Strada, le autovetture devono esporla sia davanti che sul retro mentre i motoveicoli solo sul retro. La targa – costituita da un codice alfanumerico – rappresenta l’identificativo di immatricolazione del veicolo e, per questo, viene associata in maniera univoca ad un solo mezzo, soprattutto per agevolare le operazioni di carattere amministrativo. Tra queste vi è la visura al PRA: vediamo di seguito di cosa si tratta e quando può risultare utile.
Cos’è la visura della targa dell’auto
In linea generale, si definisce visura una ricerca di dati e informazioni all’interno di un archivio (oltre al documento tecnico che riporta i riscontri emersi dalla procedura). Per le targhe automobilistiche, l’archivio di riferimento è il PRA, il Pubblico Registro Automobilistico tenuto dell’ACI (l’Automobile Club d’Italia) all’interno del quale vengono registrati gli estremi di immatricolazione dei veicoli a motore ammessi alla circolazione. Pertanto, la visura della targa consiste in una ricerca dati all’interno del PRA, che può essere effettuata da chiunque abbia interesse a reperire informazioni inerenti ad uno specifico veicolo.
Qual è la procedura da seguire
Per ottenere una visura al PRA è necessario anzitutto conoscere il numero di targa e il tipo di veicolo alla quale è associata. Avendo a disposizione queste informazioni, è possibile rivolgersi direttamente ad una delegazione dell’ACI, agli uffici territoriali della Motorizzazione Civile oppure ad un’agenzia che gestisce pratiche auto. In alternativa, la richiesta può essere inoltrata direttamente online ad un sito specializzato, come ad esempio iVisura.it. In ogni caso, non è possibile ottenere la visura targa gratis, dal momento che la ricerca dei dati e l’invio della documentazione sono servizi a pagamento, a prescindere dall’ente al quale ci si rivolge.
Il costo del servizio varia – leggermente – in base a chi lo eroga; va tenuto conto che presso gli archivi del PRA non sono registrati i dati dei veicoli immatricolati prima del 1993, l’anno in cui è entrato in vigore un nuovo sistema di targhe internazionali (che hanno sostituito quelle che riportavano la sigla della provincia di immatricolazione). In tal caso, è possibile rivolgersi direttamente agli uffici territoriali dell’ACI-PRA, alla Motorizzazione Civile oppure ai portali specializzati; una visura di questo tipo potrebbe comportare un costo aggiuntivo rispetto alle tariffe standard, in quanto i tecnici incaricati devono eseguire apposite ricerche presso gli archivi fisici, dal momento che i dati richiesti non sono meccanizzati.
A cosa serve la visura della targa
La visura al PRA di una targa automobilistica può essere richiesta da chiunque abbia necessità di ottenere i dati identificativi di un veicolo. Il documento di visura, infatti, riporta le seguenti informazioni: marca, modello, alimentazione e caratteristiche della motorizzazione (potenza e cilindrata). In aggiunta, la visura consente di avere un quadro dettagliato dello status del veicolo a livello amministrativo, ossia individuare la presenza di eventuali gravami quali pignoramenti, fermi amministrativi, denunce di furto e simili. Riscontri di questo tipo possono risultare particolarmente utili in diversi contesti, come ad esempio nell’ambito di una compravendita tra privati.
Quando si acquista un’auto di seconda mano, infatti, è consigliabile verificare se sul veicolo non gravano problemi di tipo amministrativo. In tal caso, la vettura non potrebbe circolare su strada una volta acquistata. È per questo motivo che è bene effettuare una visura al PRA prima di formalizzare l’acquisto (anche dopo aver concordato il prezzo e le modalità di pagamento), benché non sia un documento richiesto per la formalizzazione del passaggio di proprietà. In aggiunta, la ricerca consente di accertare se l’auto è oggetto di una denuncia per furto.