Quella relativa alla costruzione delle strade è un’arte molto antica ma con il trascorrere del tempo l’evoluzione della tecnologia mette a disposizione soluzioni sempre più innovative per garantire risultati efficaci e che, soprattutto, si rivelino duraturi negli anni. Per esempio, le operazioni preliminari per la posa dell’asfalto oggi sono molto più semplici rispetto a una volta, e ciò è merito della scarificazione, che consiste nel processo di incisione dell’asfalto finalizzato alla sua rottura in superficie. Non di rado quando si parla di scarificazione stradale si fa riferimento all’insieme di lavorazioni che vengono messe a punto per la rimozione totale della massicciata stradale.
La scarificazione in molte occasioni può essere eseguita con un macchinario ad hoc, la fresatrice, che si occupa della fresatura del manto stradale: si tratta di una lavorazione nel corso della quale l’asfalto viene demolito in modo graduale attraverso un rullo dentato rotante. Il fresato, cioè il materiale di risulta, attraverso un nastro trasportatore viene raccolto e convogliato per essere scaricato su un camion che si trova davanti alla fresatrice. Entrando più nel dettaglio, sono diverse le lavorazioni che permettono di arrivare a una demolizione completa della massicciata stradale. Prima di tutto si procede con il taglio della sede stradale, che precede la fresatura del manto in asfalto; a questo punto viene demolita la sottostruttura composta dalla base e dal sottofondo, in modo tale che il materiale di risulta possa essere asportato e smaltito. Il fresato deve essere, di solito, portato in discarica, anche se non mancano degli impianti destinati alla produzione di conglomerato bituminoso che possono impiegare il prodotto che proviene dal processo di scarificazione dell’asfalto nel proprio ciclo produttivo.
In effetti, ciò che viene in genere indicato come asfalto non è altro che conglomerato bituminoso artificiale, a cui si ricorre per la pavimentazione delle strade: si tratta di un materiale da costruzione che viene ricavato attraverso la miscelazione del bitume con la sabbia, che è un materiale inerte a grana fine, e con la ghiaia, che invece è inerte a grana grossa. Per le superstrade e per le autostrade, che sono percorsi a percorrenza veloce, al giorno d’oggi viene steso un asfalto drenante, che si caratterizza per una grana maggiore e che è concepito per fare in modo che la pioggia possa defluire in modo più rapido. Uno dei vantaggi che vengono offerti da questo prodotto è rappresentato dalla riduzione della quantità di acqua che gli pneumatici dei veicoli alzano al loro passaggio e che – come si può ben intuire – rappresenta un problema per la visibilità.
Le opere di asfaltatura possono essere di diverso tipo: la stesa di asfalto colato su marciapiede, la stesa di asfalto su una strada di nuova costruzione o il rifacimento del manto stradale. Come si è detto, nel caso in cui si debba procedere con il rifacimento della pavimentazione esistente, non si può stendere il nuovo asfalto se prima il vecchio conglomerato non è stato fresato. Come suggerisce Tecnofrese, azienda nel Bergamasco specializzata nella scarificazione stradale: la fresatura stradale deve essere sempre eseguita con macchinari all’avanguardia che garantiscono alti standard di efficacia, sia per preservare l’opera nel tempo che per tutelare chi poi le utilizzerà.